Il Diritto di Recesso a Favore del Consumatore nei Contratti di E-commerce

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L'articolo 52 del Codice del Consumo (D. Lvo 6 settembre 2005 n. 2006 – ultimo aggiornamento entrato in vigore il 13 giugno 2014) prevede che il consumatore disponga di un periodo di 14 giorni per recedere da un contratto a distanza o negoziato fuori dai locali commerciali, senza dover fornire alcuna motivazione e senza dover sostenere costi diversi, ad eccezione del costo diretto della restituzione dei beni (spese di consegna).

Sempre secondo lo stesso articolo, il periodo di quattordici giorni decorre a partire dal giorno della conclusione del contratto, nel caso dei contratti di servizi, o dal giorno in cui il consumatore acquisisce il possesso del bene, nel caso di un contratto di vendita di beni. Nel caso in cui il venditoreimprenditore commerciale  non dia informazione nel contratto della possibilità di recedere a favore del consumatore, quest'ultimo avrà dodici mesi di tempo per recedere (art. 53).

Entro il termine previsto, il consumatore deve informare il venditoreimprenditore commerciale della sua decisione di esercitare il diritto di recesso dal contratto, utilizzando un apposito modulo o presentando una qualsiasi dichiarazione esplicita della sua decisione. L'onere della prova relativa all'esercizio del diritto di recesso è a carico del consumatore (art. 54).

 

L'esercizio del diritto di recesso pone termine a tutti gli obblighi contrattuali delle parti (art 55). Il venditoreimprenditore commerciale, dovrà rimborsare al consumatore tutti i pagamenti ricevuti, senza indebito ritardo e comunque entro 14 giorni dal giorno in cui è stato informato dal consumatore della volontà di recedere. Il venditoreimprenditore commerciale esegue il rimborso utilizzando lo stesso metodo di pagamento usato dal consumatore per il pagamento iniziale (art. 56). Relativamente ai contratti di vendita di beni, il venditore può trattenere il rimborso finchè non abbia ricevuto i beni oggetto del contratto o finchè il consumatore non abbia dimostrato di aver rispedito i beni (art. 56).

 

Nel caso di contratti di vendita di beni, il consumatore deve restituire o consegnare i beni al venditore o ad un suo delegato, senza indebito ritardo e in ogni caso entro 14 giorni dalla data in cui ha comunicato la sua decisione di recedere dal contratto. Il consumatore deve sostenere solo il costo diretto della restituzione del bene, tranne quando il venditoreimprenditore commerciale abbia concordato di sostenerlo direttamente o non abbia informato il consumatore che tale costo era a sua carico (art. 57).
Sempre nel caso di recesso nei contratti di vendita, il consumatore è responsabile unicamente dell'eventuale diminuzione del valore del bene effetto di una manipolazione del bene diversa da quella necessaria per stabilire la natura, le caratteristiche e il funzionamento del bene stesso (art 57).

 

Il diritto di recesso è escluso relativamente a contratti per la fornitura (art 59):

  • di beni confezionati su misura o personalizzati;
  • di beni che di deteriorano o scadono rapidamente;
  • di beni sigillati aperti dopo la consegna che non si prestano ad essere restituiti per motivi igienici o connessi alla salute;
  • di beni che dopo la consegna sono per loro natura inscindibilmente mescolati con altri beni;
  • di bevande alcoliche;
  • di registrazioni audio o video sigillati o di software informatici sigillati che sono stati aperti dopo la consegna;
  • di giornali, periodici o riviste, ad eccezione dei contratti in abbonamento;
  • di contenuti digitali mediante un supporto non materiale se l'esecuzione del contratto è iniziato con accordo e l'espressa accettazione da parte del consumatore di rinunciare al diritto di recesso.